La mia opinione sul film "La Grande Bellezza"
Finalmente anche io ho visto "La Grande Bellezza" e, ve lo dico subito, a me è piaciuto molto. Come tutti sappiamo il film di Paolo Sorrentino si è aggiudicato l'Oscar come miglior film straniero nella cerimonia di premiazione degli Academy Awards 2014, il Golden Globe come miglior film straniero, il BAFTA e altri premi internazionali. Ha ricevuto tante critiche positive, soprattutto all'estero e ha riportato l'Oscar in Italia dopo 15 anni, un'ottima iniezione di fiducia per il Cinema Italiano. Il film non rappresenta ovviamente tutta Roma e i Romani, o gli Italiani, ma dal mio punto di vista è un viaggio in una piccola parte della società moderna immersa in una meravigliosa cornice, Roma appunto, che malgrado tutto il suo splendore e la sua storia, ospita tutta una serie di personaggi apparentemente soddisfatti e di successo ma in realtà impantanati in una fetta della società decadente, superficiale, concentrata sull'apparire, sul divertirsi per forza, desiderosa di condividere una mondanità che ha ben poco a che vedere con la bellezza vera e la grandezza della città che li circonda. Un viaggio quindi quasi Dantesco dove a condurci è Jep Gambardella, interpretato da Toni Servillo, un giornalista e scrittore con all'attivo un solo libro di successo e che probabilmente da quel successo ha perso contatto con la realtà e ispirazione per continuare a scrivere altri libri. Il suo è un viaggio interiore che parte dalla presa di coscienza che la vita sino a quel momento gli aveva concesso un apparente tutto che in realtà era solo niente, solo illusione, scatta quindi il desiderio di ritrovare se stesso e cercare ciò che importa e interessa davvero, ciò per cui vale la pena vivere, emozionarsi e che può far trovare ispirazione per ricominciare a scrivere. Malgrado la leggerezza che sin dall'inizio sembra caratterizzare il protagonista e gli altri personaggi mano a mano che il film va avanti nasce e si sviluppa un'umanità quasi inaspettata e un po' malinconica, soprattutto in Jep Gambardella, che a 65 anni focalizza i flash di quello che nella sua vita è stato l'unico sentimento puro e degno di essere ricordato, un amore adolescenziale e il rimpianto delle sensazioni che solo un sentimento vero e innocente poteva far provare. L'ambientazione è a dir poco sublime, Roma, città eterna, e già solo questo poteva valere un premio, regia e fotografia impeccabili. Il film credo offra più spunti di riflessione, uno per esempio? L'errore che si può fare lasciandosi coinvolgere e illudere da inutili chimere oppure da apparenti e temporanei successi che fanno perdere di vista i veri valori di un'esistenza e di cui nella maggior parte dei casi ci si rende conto tardi. La bellezza, quella vera, è nelle cose autentiche, in un sentimento puro da adolescenti, nella maestosità di una città, in un autentico rapporto d'amicizia, nella natura, nell'amore. Ovviamente questa è una parte del mio personalissimo punto di vista sul film che ribadisco a me è piaciuto molto, e voi cosa ne pensate della Grande Bellezza?